Accattaroma

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Vittorio, un uomo sui quarantacinque anni, un borgataro, una mattina si avvia da Via del Mandrione, a piedi, per raggiungere il Rio della Grana, di cui conosce genericamente l’ubicazione. Sa soltanto che si trova “laggiù”, vicino alla borgata del Gelsomino, a “mille metri dalla camera da letto del Papa”. Deve incontrare un suo vecchio amico, Aurelio, il figlio di Beddamadre, un vecchio criminale morto da anni. Forse Aurelio gli affiderà un lavoretto, forse gli darà dei soldi, forse niente. Ma, soprattutto, Vittorio vuole vedere il Rio della Grana, ne ha sentito parlare dai vecchi della borgata, deve essere bello.
Durante il viaggio incontra ragazzi e ragazze della sua borgata: Ruggeretto, Amerigo e Begalone, Clementina, Nicoletta e Scintillone, Nasca, Maddalena, Crocifissa e Rossana, Stella la barista, e la Biondina. I ragazzi hanno tutti lo stesso problema, una cronica mancanza di danaro. Cercano tutti di “svoltare la giornata” in qualche modo.
Amerigo e Begalone fanno, di mestiere, “i trovatori”, ma non trovano nulla. Nicoletta rimpiange di non essere diventata una “maestra de scola”, e Scintillone, il suo fidanzato, se la prende con la “zozza società” che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Nasca cerca di vendere il suo crick, ma a chi?
Alcuni dei ragazzi accompagnano Vittorio per un tratto di strada, poi, stanchi, esausti, lo lasciano e tornano indietro fino al bar di Stella.
Durante la strada percorsa insieme, Vittorio racconta ai ragazzi storie di borgata che conosce da anni, in particolare quelle di Stracci, Accattone, Mamma Roma, personaggi mitici, raccontati da Pier Paolo Pasolini nei primi tre film, come se fossero esistiti davvero.
Al tramonto, Vittorio arriva in via Gregorio Settimo, cerca la borgata del Gelsomino, il Rio della Grana, ma non li trova. La borgata del Gelsomino è andata a fuoco molti anni fa, e il Rio della Grana si deve essere prosciugato. Forse non esiste neanche Aurelio, il figlio di Beddamadre. Vittorio si consola guardando dall’alto la Cupola di San Pietro, e mormora: “Quanto è grande il sole dei Prati. E San Pietro è piccoletto”