Achille Tarallo

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Achille Tarallo

Achille Tarallo

titolo originale:

Achille Tarallo

cast:

sceneggiatura:

musica:

Tony Tammaro, Enzo Foniciello

vendite estere:

paese:

Italia

anno:

2018

durata:

103'

formato:

colore

uscito il:

25/10/2018

premi e festival:

Achille Tarallo è un autista di autobus di Napoli, ha una grande famiglia, moglie e figli che urlano sempre…
In tutto quel rumore assordante che lo circonda Achille sogna una vita completamente diversa fatta di eleganza e di stile. Il suo sogno infatti è quello di diventare un cantante famoso come Fred Bongusto. E’ l’unico napoletano che canta in italiano. E’ convinto che il napoletano abbia rovinato la sua città e le sue canzoni. Insieme al suo amico Cafè ha formato un piccolo gruppo musicale che canta ai matrimoni che gli procura il sedicente e improbabile impresario Pennabic, proponendo a novelli sposi un repertorio detto "Tamarro Italiano". Achille Tarallo, Cafè e Pennabic sono in realtà tre poveri diavoli dalle sincere aspirazioni artistiche, che vivono in un quartiere popolare di Napoli dove colori, suoni e folklore diventano il divertente fondale e i co-protagonisti di questa piccola “commedia umana” napoletana. Ma un giorno per Achille Tarallo, l’autista dell’ANM che sogna di essere un grande artista, arriva l'imperdibile occasione per evadere e cambiare la sua vita...

NOTE DI REGIA:
…insomma, finalmente preparo una Commedia, Achille Tarallo.
Sono incuriosito, divertito ma, anche un po’ preoccupato, perché è la prima volta che faccio una Commedia. Nonostante io sia stato e lo sia tuttora un accanito e, diciamo, affezionato lettore e ammiratore di questo genere di drammaturgia e, ritengo proprio un “Commediografo” Woody Allen, uno dei miei maestri “assoluti” a cui vorrei copiare almeno (ah!..) 7, 8 film. Scrittura compresa sia ben chiaro.
La mia storia, invece, si svolge (guarda un po’...) a Napoli, in uno dei nuovi quartieri popolari, che un po’ conosco.
La scrivo e Genni dice, facciamola leggere a Luciano.
Luciano la legge e dice, mi piace proviamo a farla…qual’è la prima mossa?
La prime mossa, la PRIMA…è quella di cercare il protagonista, è evidente. Un attore (che grazia questa città!), a cui affidare il ruolo del titolo, Achille Tarallo.
Significa affidargli il film, è chiaro no? Eccoci dunque, io e gli altri a cui si aggiunge Carol….a fare ipotesi, teorie, possibilità, supposizioni, proposte… e poi nomi, incontri, telefonate, provini…fino a che…
Fino a che, una mattina, in un bar di piazza Vanvitelli al Vomero, mentre prendo il caffè…vedo Biagioizzo che pure lui, là dove il bancone fa una curva, prende il caffè!…Sò chi è Biagioizzo (tutti a Napoli sanno chi è..)…allora un poco me lo studio da lontano senza dare nell’occhio…
Lui beve il caffè…intanto ha estratto il cellulare e parla parla…insomma, per non farla lunga, piglio e lo saluto. Ciao, gli dico…lui…lui mi guarda, smette di telefonare e mi guarda. Ci sorridiamo (chissà perché..) e all’unisono ci veniamo incontro. A metà strada ci stringiamo la mano. Io dico, vogliamo fare un film insieme? Lui dice, si, di che si tratta? Ci sediamo a un tavolino sotto le finestre lato via Bernini, ordiniamo ancora due caffè e…gli racconto…Bene, fa lui, ma c’è un piccolo particolare..: non so’ cantare!…Io rido e gli dico che un attore bravo, canta anche quando parla, anche quando si piglia il caffè…Ride anche lui e mi dice, se tu pensi questo…(allarga le braccia) mi rimetto a te e mi tende la mano. Ce le stringiamo per la seconda volta, allegri. Un altro piccolo particolare, dice lui, e che non ho neanche mai 1 volta guidato un pullman grosso come quelli dell’ANM…! Bèh, quello dovresti impararlo subito, faccio io. L’ANM ci mette a disposizione un BUS, completo di istruttore di guida. Siamo tutti meravigliati da quanto Izzo apprenda velocissimamente a muoversi col bisonte, anche nel delirio del traffico. Possiamo cominciare, quindi. Eccoci dentro!
Oltre che alla troupe di fiducia, sono circondato dalla grazia degli attori napoletani… che attori o non attori… so’ tutti attori!…
C’è anche Tony Tammaro!… Avete capito chi è Tony Tammaro no?… I’amatissimo menestrello di iperbolici falliti proletari sfigati, che se la credono…
S’è aggiunto pure un meraviglioso raccont’attore “romano”, ma non della Roma di Paolo con le settebellezze… ma di quella perdente e coatta, delle periferie: Ascanio Celestini.
Adesso mò io, io… a questo punto… che intenzioni avrei… ho?… Gianluca il direttore della fotografia mi chiede se deve fornirsi di carrello, dolly, e che tipo luci dovrà ordinare. No no, gli dico, niente carrelli, dolly e compagnia bella, tutto a mano (a spalla!) e, niente luci… piccole cose… Però, ho bisogno di una fotografia smagliante… smaltata… luminosa… allegra… chiassosa.
Tutto questo mentre Annamaria cerca, con Sara, gli ambienti (adesso le chiamano lochèscion), disegna le “scenografie” da far costruire… e Francesca confeziona le giacche, le camice, le cravatte, i leggings e disegna le magliette per Monica, la fantastica Assante, mogliéra di Achille… ecc, ecc…
Poi le canzoni.
Per quelle sto’ “in mano all’hàrt”… come si dice, avendo già il Tammaro, “in sé stesso” lo spirito delle canzoni che servono al film. Canzoni “scapocchiòne”… un po’ surreali e frizzanti, com’è la sbandata, paradossale, scombinata, caotica ma, allegra vita di questa città. “A vienetènne” amiamo dire noi…
Il film, dico poi a Giògiò a Pibo (Diego), deve scorrere come una musica… fluido… che quando lo vedi, ti alzi a ballare anche tu, insieme a lui. Tra una scena e l’altra, mai si deve interrompere questo fluire…
Tutto in questo film, deve avere la “sua” musica. E’ indispensabile. E non ho detto musicalità, ho detto proprio “musica”! A cominciare dalla macchina da presa… alla recitazione, dalla “musica” stessa, alle voci, in campo e off, le pause, i rumori. Ecco, quelli… avranno l’importante compito di “raccontare” le cose che non arriveremo a vedere. I cosiddetti fuori campo, perché il film non finisce al bordo del fotogramma! Bene.
Possiamo cominciare? Cominciamo, “ciak in campo”!
…salutandovi “indistintamente”.