La santa (opera seconda)

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La santa

La santa

titolo originale:

La santa

regia di:

montaggio:

scenografia:

vendite estere:

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

110'

formato:

colore

uscito il:

11/11/2013

premi e festival:

In un paesino del sud Italia sospeso nel tempo e nello spazio arrivano quattro forestieri alla disperata ricerca di un riscatto dalle loro tristi esistenze. Dante, Gianni, Agostino e Diego sono quattro balordi intenzionati a rubare la statua della Santa del paese. Ma in una comunità in cui religione e feroce superstizione convivono in un equilibrio precario, le reazioni possono essere imprevedibili, e molto violente. É troppo tardi quando i quattro si accorgono di aver commesso l’errore più grande della loro vita.

NOTE DI REGIA La Santa a mio parere sfugge ad ogni definizione di genere perché il film è un vero e proprio melting-pot di ingredienti diversi: un immaginario western, scene molto drammatiche, alcune sequenze d’azione pura, un linguaggio cinematografico da film indipendente, un certo realismo nelle ambientazioni. Forse è semplicemente un film noir sulla disillusione e senza speranza per nessuno dei protagonisti.
L’ambientazione invernale salentina regala alle immagini un sapore polveroso tipicamente meridionale; visivamente prevale la presenza massiccia della materia rocciosa dei muri scrostati e levigati dal tempo che rendono il luogo dove è ambientata la storia tanto affascinante quanto ostile.
I quattro disgraziati protagonisti arrivano a Nebula per rubare la statua della Santa Vittoria, patrona del paese. Rabbia, tenerezza, fragilità, morte sono le prime quattro parole che mi vengono in mente, per descrivere le vicende che i quattro sono costretti a vivere, quando devono scontrarsi con una comunità religiosa che reagisce al loro gesto in maniera totalmente imprevedibile e violenta.