L'altro Adamo

titolo originale:

L'altro Adamo

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

Antonio Prato

scenografia:

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2014

durata:

83'

formato:

colore

premi e festival:

Il film è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui il protagonista, Adamo, chiede all’evoluta intelligenza artificiale del suo computer di realizzare un suo doppio che viva un breve spazio di vita reale, fatto di ideali, valori autentici passioni. Il computer lo accontenta e Adamo inizierà a vivere una vera storia d’amore, tuttavia...

NOTE DI REGIA:
Adamo vive in un futuro molto vicino, dove si verificheranno quelle che oggi sono previsioni in rapido progresso. Solo fra pochi anni infatti, la popolazione mondiale salirà a 9 miliardi e mezzo di individui e la robotizzazione aumenterà del 35 %. Si avvererà l’espandersi di quella società di massa che Adorno, sul finire del secolo scorso, nel suo “Minima Moralia”, così definiva: “Non ha idea o immagine di se stessa. Non ha fedi né ideali. Non crede in niente, salvo che nel progresso illimitato. La Storia non l’attrae e la distoglie dalla necessità del denaro e dai sogni della televisione che cambiano di continuo”.
Nasce così l’uomo di massa, privo di identità privata, privo d’anima.
In suo aiuto arriverà la magia tecnologica di Kurzweil con la sua intelligenza artificiale che consente di chiedere al computer un proprio doppio clonato da se stesso “che agisca osservando le direttive del primo per doppiare un corpo che rimpianga l’anima” (Jean Claire).
In tale contesto, si rinnova e amplifica l’antica equazione platonica: essere o apparire…”Se non appare, l’uomo di massa non esiste” (Durenmatt).
Adamo, il nostro protagonista, che ha accettato il falso e la solitudine come sole possibilità di sopravvivenza in un mondo affamato e feroce, dal quale fuggano i pochi che possano pagarsi un futuro nello Spazio,chiede alla eccezionale intelligenza artificiale del suo computer (che ha battezzato Ulisse e che si materializza in una mano quasi umana) di usare l’emotional computing per realizzare un suo doppio che viva un breve sogno di vita vera: uno spazio esistenziale fatto di ideali, di valori autentici, di passioni. Ulisse lo accontenta e Adamo vivrà una vera storia d’amore il cui finale, però, sarà tragico: Adamo ucciderà la donna amata e non ci sarà verso di modificare l’elaborazione del computer…Quelle immagini saranno captate dai servizi di sicurezza e Adamo verrà condannato alla pena capitale. Ecco, dunque, che l’apparenza diventerà realtà rendendo finalmente reale il sogno di Adamo.