Ti sposo ma non troppo (opera prima)

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Ti sposo ma non troppo

Ti sposo ma non troppo

Ti sposo ma non troppo

titolo originale:

Ti sposo ma non troppo

sceneggiatura:

Gabriele Pignotta, dal suo omonimo spettacolo teatrale

scenografia:

produzione:

Lotus Production - Leone Film Group, Rai Cinema, in associazione con Casinò Municipale di Campione d’Italia

distribuzione:

paese:

Italia

anno:

2014

durata:

95'

formato:

colore

uscito il:

17/04/2014

Ti sposo ma non troppo racconta la storia di Andrea (Vanessa Incontrada), una giovane e affascinante donna delusa dall'amore, Luca (Gabriele Pignotta), un fisioterapista single che si finge psicologo per sedurla, e di una coppia, Carlotta e Andrea che entra in crisi alla vigilia del matrimonio (Chiara Francini e Fabio Avaro). Per un casuale doppio scambio di identità, le vite dei quattro personaggi finiranno per intrecciarsi ed essere travolte dall'eterna ricerca dell'amore perfetto. Una moderna commedia degli equivoci in cui nessuno è quello che sembra e nessuno può scegliere di non amare.

NOTE DI REGIA
Il protagonista di questa commedia brillante è l’amore, nelle sue forme più diverse: l’amore perduto, desiderato, sperato, sognato, pericoloso, ritrovato. Il percorso stesso dei quattro protagonisti ha come meta l'amore e ho cercato di mostrare le loro debolezze all’interno di un meccanismo comico di situazione, in cui si riesce a sorridere ma anche a riflettere sulle eterne dinamiche sentimentali. Tutti i personaggi si evolvono durante il film, fino a trovare un'isola sulla quale approdare, con nuove consapevolezze. C'è un duplice punto di vista: quello femminile, che prevede un’attrazione congenita verso la favola, continuamente inseguita e mai conquistata (fino a prova contraria!), e quello maschile, più elementare e sintetico, che non riesce a far prendere il volo ai propri sentimenti. Naturalmente queste tesi sono pronte a essere sovvertite dagli eventi. Tutti noi abbiamo quotidianamente il diritto di sognare una relazione davvero speciale. E proprio quando tutto sembra svanito, arriva l'imprevisto che ci sorprende.
Ho cercato di raccontare l'Amore 2.0 ai tempi dei social network con una commedia degli equivoci che avesse tra le pieghe del divertimento una traccia emotiva riconoscibile e un romanticismo mai sdolcinato. In fondo, è una favola vera. I personaggi che ho disegnato sono fallibili ma sono dei puri. Anche quando arrivano a essere disposti a tutto per la conquista dell'altro, non c'è mai malizia ma un'ingenuità che provoca tenerezza e immedesimazione. Peraltro, si tratta di una generazione di tardo trentenni che in maniera più o meno latente vive l'amore con grande difficoltà, cercando la perfezione di un sentimento che troppo spesso ci viene proposto come complicato e dimenticando che è la spinta emotiva più istintiva e primordiale che ci sia, verso la quale l'unica soluzione è abbandonarsi. Anche a costo di rendersi ridicoli e farci sorridere di noi stessi!