Un uomo, giunto alla soglia di un’età che consente ormai solo bilanci, intraprende un viaggio solitario a bordo di una barca a vela abbandonata. Non sappiamo chi sia, né dove sia diretto. La sua voce fuori campo ci racconta di considerazioni amare, ricordi di gioventù, passioni mai sopite. Nella sua mente è accompagnato da tre strani figuri, personificazioni di diversi aspetti del suo essere: il perenne malinconico, il creativo folle, il fanciullo introverso. Viene anche seguito a distanza da un’entità femminile che racconta ad uno sfaccendato Caronte, suo assistente, l’ennesima vicenda umana. Presa la decisione di abbandonare la barca per sfuggire ai suoi tormenti, e portando con sé solo un enigmatico Pinocchio chiuso con un lucchetto, si ritrova naufrago in un mondo alieno ma al tempo stesso familiare. Cerca così di trovare risposta alle sue perplessità, di provare a capire dove sia meglio dirigersi, e quale sia il senso di ciò che gli sta accadendo. Ma invano. Precipita invece sempre di più nel gorgo della confusione e cerca di trovare conforto pescando a caso nella sacca dei suoi ricordi. Solo dopo che la donna gli si sarà manifestata, prendendosi amorevolmente gioco di lui, scoprirà finalmente il contenuto di quel Pinocchio e l’amara verità che lo attende. Si incamminerà così verso ciò che più ama, ma al tempo stesso verso l'epilogo a cui tutti siamo destinati. Che sia essenza spirituale, materiale, o che semplicemente non sia, non è dato sapere.