Miss Sarajevo

clicca sulle immagini per scaricare le foto in alta risoluzione

Miss Sarajevo

Miss Sarajevo

titolo originale:

Miss Sarajevo

cast:

Blekim Blakaj, Goran Bregovic, Salvatore Cuoci

fotografia:

produzione:

Rai 3

paese:

Italia

anno:

2018

durata:

48'

formato:

colore

status:

Pronto (05/04/2019)

Il 9 novembre 1993 a Mostar crollava sotto i bombardamenti lo Stari Most, il ponte vecchio, simbolo della convivenza pacifica di uomini e donne di diverse etnie e religioni, che erano parte comune di un territorio. La distruzione del ponte ha dissolto l'integrazione, la tolleranza e la fiducia reciproca tra le persone che nei secoli avevano conquistato. La fine della guerra e la ricostruzione del ponte all’inizio del nuovo millennio non hanno cancellato queste fratture, delle ancora oggi sono tangibili i segni. In questo buio culturale di valori di integrazione ed interazione tra i popoli, si accese una luce: il 21 dicembre di venti anni fa viene inaugurato il Pavarotti Musiki Center, un centro aperto ai bambini di tutte le etnie, religioni e a ogni forma di handicap, voluto fortemente da Luciano Pavarotti e da altri artisti di fama internazionale dopo che Inela Nogic, miss Sarajevo 1993, lanciò un appello al mondo "Non lasciate che ci uccidano!".

Il documentario "Miss Sarajevo", nato da un'idea di Nicoletta Mantovani Pavarotti e Paola Severini Melograni, realizzato da Federico Rizzo, mostra come, in occasione dei festeggiamenti dell’anniversario dei venti anni dalla fondazione del centro, questo sta ancora assolvendo ad una funzione di integrazione sociale con progetti in ambito musicale, della danza, della scenografia e del disegno di fumetti. Inizialmente il centro accoglieva bambine e bambini feriti nell'anima e nel corpo, oggi il Centro accoglie persone di tutte le età, di tutte le religioni, di tutte le etnie che cercano nell'arte la strada per provare ad essere felici.

Nella seconda parte, invece, documenta come nella città di Pristina la presenza dell'Esercito Italiano e dei Carabinieri, ormai da più di vent'anni sul territorio, garantisca la pace, non solo nella regione del Kosovo ma in tutti i Balcani, e di quanto il loro lavoro stia contribuendo alla tutela del patrimonio umano, culturale e architettonico di una terra a lungo martoriata. Un racconto affettuoso e sincero che coinvolge anche il mondo dei cooperatori italiani con progetti umanitari esemplari.