Oura el jbel

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Oura el jbel

titolo originale:

Oura el jbel

titolo internazionale:

Behind the mountains

cast:

Majd Mastoura, Walid Bouchhioua, Samer Bisharat, Helmi Dridi, Selma Zghidi, Wissem Belgharak

sceneggiatura:

fotografia:

Frédéric Noirhomme

montaggio:

Lenka Fillnerova

scenografia:

Fatma Madani

costumi:

Olfa Attouchi

produzione:

Nomadis Images, Les Films du Fleuve, Tanit Films, 010 Films, Revolver, Voo - Be.tv, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di CNC, Red Sea International Film Festival Fund, Doha Film Institute, Ministère des Affaires Culturelles – Tunisie, Sunnyland, Metafora Production, ART TV Network, RTBF, Tax shelter du Gouvernement fédéral belge,Casa Kafka Pictures, Centre National du Cinéma et de l'Image - Tunisie, Fonds Images de la Francophonie - OIF, AFAC- Arab Fund For Arts and Culture, TV5 Monde, Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles

distribuzione:

paese:

Tunisia/Belgio/Francia/Italia/Arabia Saudita/Qatar

anno:

2023

durata:

98'

formato:

colore

status:

Pronto (25/07/2023)

premi e festival:

Dopo aver passato quattro anni in carcere, Rafik ha soltanto un desiderio: portare il figlio dietro le montagne e mostrargli la sua incredibile scoperta.

NOTE DI REGIA:
Il film è la storia di un uomo che scappa con violenza dal suo ambiente piatto e conformista, sfuggendo alla società e ai suoi principi, codici e istituzioni.
Rafik non è un intellettuale. Non segue nessuna ideologia e non riesce a esprimere a parole la sua visione del mondo. Le sue azioni sembrano nascere da un impulso intenso, quasi selvaggio. Il suo rifiuto di una società brutalmente conformista è guidato da uno slancio straordinario: un impeto vitale di libertà, un profondo desiderio di scappare da una realtà monotona e standardizzata, da un mondo convenzionale e squallido che è diventato il regno del “politicamente corretto” e del pensiero unico, dove ogni ordine è imposto senza senso. In tempi in cui la paura e le convenzioni sociali governano il mondo, Rafik è una minaccia.
Ho voluto mostrare un uomo capace di ampliare i confini del possibile, in un Paese ormai schizofrenico e in un mondo che è diventato assurdo.