Borsalino City

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Borsalino City

Borsalino City

Borsalino City

titolo originale:

Borsalino City

regia di:

sceneggiatura:

Enrica Viola, Paola Rota, Erica Liffredo

fotografia:

musica:

Giorgio Li Calzi

produzione:

Una Film, Apapaja, Les Films d'Ici, Rai Cinema, Luce Cinecittà, Arte, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Media Programme, Piemonte Doc Film Fund

vendite estere:

paese:

Italia/Francia

anno:

2015

durata:

79'

formato:

colore & b/n

status:

Pronto (10/11/2015)

premi e festival:

“Dear vittorio, you may remember me…my name is Robert Redford” così inizia la lettera che una delle più grandi star di sempre del cinema americano scrisse a un erede della famiglia Borsalino, per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in 8 1/2. Questa lettera è rappresentativa per capire la storia di un oggetto, fatto con amore e passione in una piccola città di provincia del Nord Italia, e sbarcato poi in tutto il mondo per diventare un mito.
Il cappello Borsalino è diventato un’icona grazie al cinema. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno.
Ciò che s’ignora è che questo mito nasce in una città della provincia italiana, Alessandria, e che per più di centoventicinque anni una sola famiglia è stata a capo di questo impero fondato dal capostipite, Giuseppe Borsalino.
Rievocando la memoria dei lavoratori di un tempo, di appassionati di storia locale, e di grandi nomi del cinema come Redford, Jean Claude Carrière, Deborah Nadoolman Landis, e attraverso immagini d’archivio e di memorabili film dove il cappello è ben più di una comparsa, il documentario racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è il cinema del XX° secolo.
Tracciando la storia non di un semplice oggetto, ma di uno dei simboli più famosi dell’immaginario mondiale.

NOTE DI REGIA:
Il film racconta la storia di una provincia industriosa, di una manifattura italiana legata all’idea del “saper fare” e capace di diventare retroscena dell’immaginario cinematografico americano degli anni Trenta e Quaranta. Una storia indissolubilmente legata a quella della settima arte, che ha trasformato con il tempo il Borsalino in sinonimo di cappello di feltro