Nati stanchi (opera seconda)

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Nati stanchi

Nati stanchi

“C’era UNA volta” è sempre stato l’inizio di una qualsiasi storia. Ma il posto che si racconta in questo film non ammette unicità. Tutto ciò che accade, accade sempre e sempre è accaduto!
“C’è SEMPRE stato” dunque, un paesino in Sicilia, dove la vita scorre normale: la gente lavora, si sposa, si fa onore e muore.
Così era scritto anche per i nostri due protagonisti, Salvo e Valentino, che conducono una vita fatta di lavori saltuari, serate passate nei bar con gli amici e con un unico sogno nel cassetto: allungare quanto più possibile quel momento, che li vede ancora trentenni, non sposati (ma eternamente fidanzati con due belle ragazze) e senza la pur minima responsabilità sulle spalle. Un paradiso insomma che non vogliono perdere, nonostante le pressioni ed i continui rimproveri delle rispettive famiglie, che li vorrebbero con un lavoro sicuro e una bella famiglia sulle spalle.
Ma, improvvisamente, accade l’impossibile, quello che mai si sarebbero aspettati. E in pochi giorni lo stato di perenne svago, si trasforma in un incubo ad occhi aperti: inseguimenti con la polizia, risse con controllori di metropolitana e buttafuori di discoteca, apparizioni di oggetti non identificati, puzza di servizi segreti.
Bisogna fermare questa reazione a catena che sembra non lasciare molte speranze e rischia di catapultare i nostri protagonisti in una realtà che hanno sempre fuggito e cambiare radicalmente le loro vite.
Ma in Sicilia si sa… “perché tutto rimanga com’è …..bisogna che tutto cambi