L'amico di famiglia

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L'amico di famiglia

L'amico di famiglia

L'amico di famiglia

titolo originale:

L'amico di famiglia

titolo internazionale:

The family friend

sceneggiatura:

fotografia:

scenografia:

distribuzione:

paese:

Italia/Francia

anno:

2006

durata:

110'

formato:

35mm - colore

uscito il:

10/11/2006

premi e festival:

Geremia, un sessantenne che vive in una cittadina dell'Agro Pontino, si mantiene facendo l'usuraio. Il suo aspetto, di cui non è consapevole, è molto sgradevole, e così il suo carattere. Lui invece si sente buono e socialmente utile, crede di salvare le famiglie a cui presta il denaro e si insinua nelle loro vite, come un particolare "amico di famiglia"...

NOTE DI REGIA:
Una volta, in Siberia, c’erano decine di gradi sotto zero, durante una gita che somigliava ad una deportazione, io me ne stavo aggrappato alla poltrona dell’autobus con trentotto di febbre.
Ma loro no.
L’autobus si è fermato e loro non hanno battuto ciglio, lei molto anziana, il figlio anziano quasi quanto lei.
Se ne sono fottuti di tutto. Volevano fare la passeggiata nella tundra. Hanno sfidato un freddo feroce, mano nella mano, e quasi pattinando al ralenti sul ghiaccio sono scivolati intimi, di spalle, in mezzo agli alberi innevati e al niente bianco della Siberia. Quando sono risaliti sull’autobus, allegri e congelati, lui si è messo a parlare con un’altra gitante, un’altra disperata come lui e allora io ho guardato solo la madre. Si era chiusa in un tetro risentimento. Una mummia gelosa e densa di rabbia. Stava pensando, ne sono sicuro, di aver perso, in un colpo solo, il figlio ed il fidanzato.
Questo film è nato così, guardando di sbieco, per un attimo, un rapporto morboso, malato, degenerato e al tempo stesso comico. E mi è parso subito un doppio salto mortale fare un film che fosse al tempo stesso malato e leggero, comico e drammatico in eguale misura. E con giocosa incoscienza mi sono lanciato in quello che sempre, a mio parere, dovrebbe essere un film: un salto mortale.
Meglio se doppio, o triplo. Come certi tuffi difficili. Un tuffo dentro l’uomo e la sua degenerazione.
Che poi sono una endiadi.