Pandemia (opera prima)

È passato poco meno di un anno dalla terribile epidemia che ha decimato l’umanità. Tutt’ora non se ne conoscono le cause. Si ricorda solo che arrivò con la pioggia, contaminò l’acqua e attraverso l’acqua si propagò ovunque. Alcuni, tra i pochi sopravvissuti fuggiti dalle città, si rifugiarono nelle campagne, riunendosi in piccole comunità per far fronte all’emergenza. In una di queste vivono due famiglie ed in queste due ragazzi: Arno e Lidia. È estate e la terra bruciata dal sole attende l’arrivo delle prime piogge, piogge che invece agli uomini porteranno la seconda ondata di contagio causando così la loro definitiva scomparsa. Arriva voce che alcune comunità si sono riunite in un villaggio abbandonato per organizzare le difese dalle piogge imminenti e dalle scorribande delle milizie armate che imperversano sul territorio rapinando ed uccidendo. Arno decide di partire, di trovare quel villaggio, e Lidia decide di andare con lui. Lungo il tragitto incontreranno un mondo da fine dei tempi: desolazione e violenza, cinismo e morte ma anche speranza e dolcezza. Sullo sfondo di una natura selvaggia che lentamente abbraccia e cancella ogni traccia umana, Arno e Lidia porteranno con loro un insensato desiderio di vita e di futuro fino al termine del loro viaggio e, ancora oltre, verso le prime piogge.