Barbara è una disabile di trent’anni. Da alcuni anni la sua attività segreta ma nota ad alcuni è quella di fare da prostituta in un centro di disabili dove i maschi con problemi motori e anche intellettivi usufruiscono delle sue prestazioni, con il tacito assenso di alcuni medici ed operatori. Così Barbara riesce a vivere in una casa, da sola. Un giorno, Barbara scopre che negli stessi locali del centro dove opera, la donna che credeva essere una visitatrice, è invece anche lei una prostituta.
Elisabetta, una quarantenne nigeriana con una vita spezzata alle spalle, diventa d’un tratto la sua rivale in affari. Barbara, cerca di usare tutte le armi della seduzione che può per migliorare il suo look e il suo fascino sui malati che Elisabetta le ha soffiato, ma ha vita dura. Ormai in crisi, proprio nel momento in cui è convinta di aver perso il suo lavoro, dà soccorso a Elisabetta che è inseguita da due malintenzionati, ospitandola nella sua casa.
Tra le due nasce un’amicizia che ricalca il rapporto madre-figlia di cui Barbara ha bisogno, Elisabetta resta a vivere da lei e diventa in breve la sua maitresse e le organizza il lavoro di prostituzione a domicilio, stavolta con dei normodotati. L’idillio però si rompe quando i due uomini che l’avevano inseguita rintracciano di nuovo Elisabetta e, penetrati in casa di Barbara, picchiano quest’ultima e feriscono la nigeriana. Questa era in realtà una maman, una sfruttatrice di ragazze nigeriane, fuggita dopo aver rubato dei soldi all’organizzazione che infatti la stava cercando. Proprio quando la situazione si farà tragica, Barbara riuscirà a difendere se stessa e l’amica, salvando le loro vite.